stage fright

È iniziata così l’avventura di Dario nel Centro Spazio Vivo di Carpaneto: come ragazzo, poi come volontario e ora come educatore.
Dario racconta come un giorno freddo di dicembre, tornando in pullman da Piacenza, dopo una giornata di scuola, riceve una telefonata: un invito a recitare una breve parte in un musical natalizio del Centro di aggregazione.
Un sì, forse un po’ lasciato desiderare, timido e insicuro. Strada facendo, passo dopo passo, battuta dopo battuta, musical dopo musical è nata una frequentazione sempre più assidua del Centro, sino a diventarne educatore.

Come è capitato? “Anche qui un altro invito, un’altra proposta ancora una volta inattesa: al Centro mancava un educatore, Paola si è ricordata non so come di una mia dichiarazione di disponibilità – detta forse a cuor leggero – e così ho iniziato la mia esperienza lavorativa come educatore. È stato un inizio un po’ impensato, o forse semplicemente da sempre era quel che avrei desiderato…“.

Dario ha lavorato al Centro del suo paese per tre anni: lì ha “mosso i primi passi, vissuto i primi successi” e, ammette, anche “momenti di inevitabile difficoltà”.
Subito dopo viene assegnato al Centro Educativo Don Bosco di Lugagnano, dove lavora tuttora: “Devi farti le ossa! È il tuo ambiente vedrai! Sarà dura, la realtà è complessa…”.
Dario parte “tra mille preoccupazioni: sapevo a mala pena la strada, il primo giorno ho bucato la gomma. Bell’inizio mi son detto!!!”.
E conclude il suo racconto: “Ci sarebbero tante storie ancora da raccontare ma… l’avventura continua…“.