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da Libertà, 27/06/2013 – A Villa Giarona di Pontenure sarà presentato il lavoro di 9 mesi: più di 60 giovani coinvolti nel progetto, video e mostra sull’integrazione, poi la tavola rotonda.
Gps, ovvero un progetto vincente di inclusione sociale i cui risultati saranno presentati sabato, 29 giugno, a Villa Giarona di Pontenure. Gps (Genitorialità, protagonismo, sostegno: navighiamo verso nuove identità comunitarie) è stato curato dalla Cooperativa Sociale “l’arco” e supportato da un finanziamento europeo di oltre 198mila euro. A Villa Giarona saranno presenti gli operatori sociali, i 55 genitori e gli oltre 60 ragazzi coinvolti nel progetto che porteranno così la loro testimonianza diretta e presenteranno un video riassuntivo dei nove mesi di lavoro. Sarà allestita inoltre la mostra fotografica “Integrazione: word in progress” e dalle 11 prenderà il via la tavola rotonda in cui esperti sul tema dell’integrazione si confronteranno con i cittadini, le istituzioni e le associazioni. Al tavolo, moderati da Stefania Mazza, ci saranno Bernardo Carli, Edvin Shehu, Hanene Jemili, Rita Parenti, Ennio Ripamonti e Andrea Rampini. Gps è stato un progetto che ha visto la luce grazie alla collaborazione fra più partner: la cooperativa sociale “l’Arco”, l’Ausl di Piacenza, i comuni di Fiorenzuola, Lugagnano, Carpaneto, Monticelli, Sarmato, Gropparello e la collaborazione dei comuni di Gragnano Trebbiense e Castel San Giovanni.
Gps nel corso dei mesi di lavoro ha svolto diverse attività in favore dei minori e dei giovani stranieri, delle loro famiglie e della società ospitante: «Siamo partiti contattando le scuole, le parrocchie e i cittadini che sapevamo essere sensibili al tema dell’inclusione sociale – ha spiegato Daniela Dallavalle referente del progetto per “l’Arco”- abbiamo diviso i ragazzi in 5 gruppi di ricerca sociale, abbiamo svolto un lavoro di orientamento scolastico con i ragazzi delle medie, siamo intervenuti nei centri educativi e abbiamo affiancato i ragazzi di origine straniera nello studio». Il lavoro è stato intenso anche con i genitori: «Abbiamo creato dei gruppi misti di scambio e di ascolto – ha spiegato Alessandra Bassi responsabile formazione “l’arco”- I genitori, sia italiani sia stranieri, parlavano di loro e delle loro esperienze». Rossana Ferrante, direttore del distretto socio sanitario di Levante e Piera Reboli direttore del distretto di Ponente hanno sottolineato: «La genialità del progetto è stata quella di andarsi ad inserire in un tessuto già esistente e di riuscire a potenziarlo aiutando i giovani stranieri nel processo di integrazione, le famiglie, ma anche la comunità». Anna Tanzi, sindaco di Sarmato: «Ho visto l’emozione della ragazza che mi stava intervistando, la precisione di linguaggio e la voglia di sentirsi integrati in un territorio a cui sentono di appartenere. Credo che questi ragazzi faranno bene alla collettività». Angelo Mussi assessore ai servizi sociali di Fiorenzuola ha sottolineato: «L’integrazione è un fenomeno vissuto con naturalezza dai più giovani. Non è così, invece, per le generazioni più avanti d’età». Plauso al progetto anche da parte di Maria Grazia Molinelli responsabile dei servizi sociali di Sarmato e del distretto di Ponente. Presenti all’evento finale a Pontenure anche Roberta De Francesco vice prefetto aggiunto e Stefano Sandalo presidente “l’Arco”.
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