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da Libertà, 03/01/2014
C’è un provvedimento del Comune che rischia di far salire ancora di intensità la polemica attorno al campo nomadi: l’amministrazione ha affidato fino al 30 giugno 2014 un appalto alla cooperativa sociale “L’Arco” da oltre oltre 50mila euro per i servizi alla struttura di via Torre della Razza, tra cui quello di “guardiania”, il punto informativo e la sensibilizzazione degli ospiti a tenere puliti e in ordine gli spazi comuni, oltre agli interventi di accompagnamento educativo ai minori e ai nuclei residenti. La stessa cooperativa ne gestisce già uno identico, dunque Palazzo Mercanti ha voluto dare continuità a un’esperienza che viene giudicata positivamente.

Tra i servizi che devono essere svolti dagli operatori, spiccano l’informazione ai nuclei in arrivo relativamente all’insieme dei diritti e dei doveri conseguenti alla sosta, le operazioni di controllo per il rispetto delle norme, per il mantenimento dell’ordine pubblico e per i pagamenti degli oneri economici conseguenti alla sosta e il controllo sulla presenza di animali randagi.

La cooperativa dovrà anche segnalare eventuali utilizzi impropri degli impianti e delle strutture e organizzare l’attività dei residenti per garantire pulizia e manutenzione ordinaria degli spazi comuni.

Particolare attenzione alla scolarizzazione dei minori con la progettazione di specifici interventi verificando anche la regolarità della frequenza e la mediazione dei rapporti tra le famiglie e la scuola e tra le famiglie e i servizi sanitari.

Dovrà infine essere assicurata l’apertura di un punto informativo al mattino almeno 3 giorni alla settimana per 2 ore consecutive.

Il tema dei contributi destinati al campo nomadi è sempre al centro di polemiche: proprio pochi giorni fa il consigliere regionale leghista Stefano Cavalli aveva chiesto al Comune di dirottare a giovani, pensionati e persone senza lavoro i soldi destinati alla struttura di via Torre Razza, ma si era visto recapitare una lettera della presidenza del consiglio in cui veniva accusato di utilizzare “stereotipi negativi collegati a una determinata etnia” e lo invitava a “trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore”.
La struttura era stata anche oggetto di un blitz dei militanti di Forza Nuova che avevano attaccato volantini e striscioni per chiedere il rispetto dei doveri da parte degli ospiti, i quali avevano risposto rivendicando la correttezza dei propri comportamenti e denunciando la campagna politica contro di loro.

Michele Rancati

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