da Libertà, 06/06/14
Le “mamme di giorno” hanno erogato in due anni 23.700 ore di servizio a circa 100-130 famiglie del Piacentino. «Si tratta di un servizio complementare, non sostitutivo, fondamentale in questo periodo particolarmente difficile per le famiglie – ha detto il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, ieri in commissione -. Gli asili riescono infatti a dare risposta solo al 25 per cento delle domande: questo significa che su cento bambini da zero a tre anni, moltissimi restano senza servizio. Il servizio “tagesmutter” offre una risposta in più, tenendo presente che a Piacenza non si parte da zero, ma c’è un servizio dedicato all’infanzia già d’eccellenza, un patrimonio che non deve andare disperso. Non possiamo tuttavia ignorare come la stragrande maggioranza dei genitori oggi sia costretta a lavorare tutto il giorno, e nonostante questo, spesso, a causa della crisi, la retta dell’asilo diventa troppo costosa. Dobbiamo costruire insieme un nuovo welfare».
Il progetto sperimentale “tagesmutter” è rivolto ai bambini da zero a 14 anni: la “mamma di giorno” è solitamente una donna con figli o non che, dopo aver frequentato un corso di formazione, ha deciso di aprire le porte della propria casa ad altri bambini (massimo cinque contemporaneamente): ad oggi sono state formate 84 “tages”; in dodici comuni (Piacenza, Castelsangiovanni, Borgonovo, Rottofreno, Gossolengo, Castellarquato, San Pietro in Cerro, Rivergaro, Monticelli, Podenzano, Cadeo, Pecorara) il servizio è già attivo, mentre in 24 comuni su 48 esistono già figure formate (il servizio è dunque ad oggi a potenziale copertura).
«Questo servizio vuole dare una risposta anche alle liste d’attesa – ha rimarcato Trespidi -. Le “tages” formate hanno diversi profili: molte sono laureate e il 50 per cento di loro era già occupato dal punto di vista lavorativo. Questo significa che molte persone hanno visto nel servizio la possibilità di un investimento personale e professionale. La nostra provincia è stata l’unica realtà a promuovere questo servizio in prima persona».
La commissione, presieduta dal consigliere Giovanni Cattanei, ha inoltre approvato la bozza di delibera per la nomina di un amministratore unico che sarà nominato dall’assemblea dei soci dell’Asp “Città di Piacenza”. «Sarà individuato in un bando realizzato dall’Asp – ha detto l’assessore provinciale al welfare Pier Paolo Gallini -. Il Comune di Piacenza è socio maggioritario dell’Asp, con il 54 per cento, ma anche Provincia e Fondazione di Piacenza partecipano alla società. Anche per quanto riguarda il revisore dei conti sarà nominato un revisore unico, sempre nell’ottica di una riduzione dei costi. Questo è quanto previsto in rispetto della normativa regionale».